I primi strumenti in grado di registrare musica dal vivo e riprodurla compaiono intorno alla fine del Novecento e sono di tipo meccanico. Il primo in assoluto è il cilindro fonografico di Edison, che a partire dal 1910 viene rimpiazzato dai dischi per grammofono, in particolare dal grande "78 giri" in gommalacca e più tardi dai 45 e 33 giri (rispettivamente singoli e LP) considerati più pratici e resistenti a causa delle dimensioni inferiori e delle proprietà del vinile.
Ormai sono strumenti obsoleti ma i genitori e i nonni di oggi ricordano sempre con nostalgia la loro collezione, e c'è ancora chi li conserva accuratamente. Intorno agli anni '20 del XX secolo vengono inventati anche i primi strumenti elettrici, quali microfoni, altoparlanti e mixer, che permettono di amplificare e modulare il suono. Svolta fondamentale ai fini della registrazione è l'invenzione del nastro magnetico, in poliestere e acetato, inventato dai tecnici del suono tedeschi nel 1930 e tenuto nascosto fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando soldati americani lo trovano e riportano in patria per esaminarlo. L'importanza del nastro magnetico sta nel fatto che oltre a registrare audio di buona qualità consente di duplicarlo senza grosse perdite e di effettuare registrazioni di durata anche molto lunga. Inoltre con migliorie successive diventa possibile registrare audio stereo, ossia mantenendo più tracce separate e indirizzandole in canali diversi, ed applicare effetti speciali. Un'ulteriore evoluzione della registrazione musicale avviene negli anni '80 con l'invenzione della registrazione digitale e del Compact Disk.
Quali sono le conseguenze della digitalizzazione musicale?
Innanzitutto con la registrazione digitale diventa possibile creare infinite copie identiche all'originale, fattore che le case discografiche sono costrette a vedere come pro e come contro: il vantaggio è che i costi di produzione sono bassissimi e i tempi brevi, l'aspetto negativo invece è la pirateria musicale, che si può intendere come la condivisione pubblica di prodotti o opere protetti da copyright con violazione dei termini d'uso (atto illegale), e che essendo un fenomeno molto diffuso intacca fortemente il guadagno dell'industria discografica. Altre caratteristiche del file audio digitale sono la qualità eccellente del suono e la possibilità di correggere gli eventuali errori molto facilmente. A prescindere dal rispetto o meno dei copyright però, è evidente che la larga diffusione di musica in rete contribuisca a promuovere continuamente nuovi artisti o nuovi album e a consolidare la fama di artisti di successo.
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